Il Dow Jones è uno dei tre indici di riferimento negli Stati Uniti, insieme al Nasdaq 100 e allo S&P 500. Ideato alla fine del 1800, il Dow Jones, composto da 30 delle maggiori capitalizzazioni di mercato quotate a New York, è l’indice di borsa più antico del mondo!
In questa guida capiremo cos’è il Dow Jones, come si compone e come investire tramite le piattaforme online.
Indice dei contenuti
Cos’è il Dow Jones
Il Dow Jones è un indice, quindi uno strumento per misurare l’evoluzione di un mercato, nonostante il suo calcolo faccia impallidire i puristi della statistica. La sua rappresentatività del mercato americano e il suo effetto a catena su tutti i mercati mondiali sono indiscussi.
A differenza del CAC 40, il Dow Jones è un indice di prezzo, non ponderato in base alla capitalizzazione di mercato. Il livello dell’indice è, infatti, il risultato di una semplice somma aritmetica dei prezzi dei titoli che lo compongono.
Per tener conto delle operazioni effettuate sui titoli (divisione del nominale, assegnazione di azioni gratuite, ecc.), l’importo scaturito dalla somma è diviso per un divisore specifico. Il denominatore (indice di Dow) cambia nel corso degli anni. Ad ogni transazione finanziaria, infatti, subisce una rideterminazione che ne modifica il valore.
Così, oggi, il denominatore è 0,14748071991788. La somma dei 30 titoli non è più divisa, quindi, ma moltiplicata per un fattore e l’indice non dà più una media, ma un prodotto.
Dal 1928 il Dow Jones comprende trenta titoli del Nyse (New York Stock Exchange, la Borsa di New York). I titoli sono scelti per la loro rappresentatività, in particolare la loro capitalizzazione di mercato all’interno di ciascun settore. È il team del Wall Street Journal (di proprietà della società Dow Jones) che si occupa della scelta dei titoli. Sono escluse dall’indice le imprese del settore dei trasporti o dei servizi perché presenti in altri indici). Per entrare tra i titoli scelte, le aziende devono dimostrare una lunga e consolidata crescita storica oltre a godere di un ampio interesse da parte degli investitori.
Dow Jones: breve storia
L’indice Dow Jones è stato creato il 26 maggio 1896 da Charles Dow e Edward Jones, con l’intenzione di misurare la crescita e la vitalità dell’economia americana. Quando è stato creato, l’indice era composto da 12 titoli, principalmente società del settore industriale e in particolare delle ferrovie.
Charles Dow è anche il creatore della teoria di Dow, il punto di partenza dell’analisi tecnica. La Dow Theory fornisce agli analisti una serie di principi che guidano le teorie del trading da oltre un secolo. La teoria si basa sull’analisi dei massimi e dei minimi prodotti dalle fluttuazioni di un mercato finanziario. Secondo Dow i prezzi delle azioni, che non si muovono in modo caotico, riflettono perfettamente le informazioni disponibili e il mercato ha sempre ragione.
L’indice Dow Jones ha saputo adattarsi nel tempo includendo più società e selezionandole con particolare attenzione per rimanere sempre rappresentativo dell’economia americana. Nel tempo, le aziende più antiche hanno lasciato il posto ad altre, più recenti, rispecchiando l’evoluzione economica del Paese.
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Cronologia delle prestazioni del Dow Jones
Il Dow Jones al momento della sua creazione nel 1896 valeva 40,94 punti. Da allora l‘indice ha seguito una crescita esponenziale, pur attraversando momenti di crisi su larga scala. Nel 2022 il suo è stato di poco inferiore ai 34.000 punti.
Calcolando la performance annuale dell’indice dal 1988 nella sua versione Total Return, otteniamo una performance storica dell’8,7% annuo, leggermente inferiore al Nasdaq e paragonabile a quella dell’S&P 500.
La performance del Dow Jones è associata a una volatilità storica del 17,36% nello stesso periodo e del 18,83% dal 2000, leggermente inferiore a quella dell’S&P 500 (volatilità del 19,56%) e significativamente inferiore al Nasdaq Composite che si attesta al 27,90%.
Pertanto, il Dow Jones è meno rischioso rispetto alle sue due controparti, nonostante comprenda una selezione di titoli più piccola. Per capire questo apparente paradosso, basta concentrarsi sul fatto che il Dow Jones seleziona solo società molto affermate e quindi titoli meno ciclici che, per definizione, sono meno volatili.
La composizione del Dow Jones
Il protocollo di selezione dei titoli Dow Jones non è pubblico. L’emittente dell’indice precisa inoltre che le sue scelte non sono puramente quantitative. È, quindi, necessario che l’azienda abbia la propria sede negli Stati Uniti, che abbia una buona reputazione e una crescita sostenuta nel tempo.
Il comitato di selezione dell’indice si compone di tre rappresentanti di S&P Dow Jones e due rappresentanti del Wall Street Journal. Questo comitato si riunisce solo se la composizione dell’indice deve essere rivista, non secondo un calendario prestabilito.
Per non snaturarne la composizione dell’indice, il comitato si assicura, inoltre, che la società le cui azioni sono più care non pesi dieci volte di più di quella con le azioni meno care.
Uno degli obiettivi principali del Dow Jones è quello di essere rappresentativo dell’economia americana. In uno dei suoi ultimi ribilanciamenti, l’indice ha così integrato la società Salesforce, leader nei software per le relazioni con i clienti, a scapito del produttore di petrolio ExxonMobile.
Grazie alla politica di rivisitazione dell’indice, il Dow Jones beneficia di una buona diversificazione. I titoli tecnologici hanno una quota leggermente maggiore rispetto agli altri settori (20,8% dell’indice). Seguono l’industria e la salute.
Tra le società che fanno parte del Dow Jones ci sono aziende note in tutto il mondo. Pensiamo, in particolare:
– ai colossi informatici, Apple e Microsoft;
– alla banca d’affari Goldman Sachs;
– al produttore di attrezzature sportive Nike.
Come investire nel Dow Jones
Si può investire nel Dow Jones tramite Contratti per Differenza o Exchange Trade Fund (ETF).
I contratti per differenza, noti come CFD, sono un’opzione per la negoziazione di strumenti derivati, che vengono utilizzati per negoziare prodotti finanziari senza possederli. Vale a dire, danno la possibilità di prendere posizione e ottenere vantaggi, sia che si tratti di una tendenza al rialzo o al ribasso. I CFD vengono scambiati tramite un intermediario, che può essere un broker online.
Gli ETF consentono di scambiare un asset per la durata della sessione, con un simbolo azionario e un prezzo intraday. Questo prezzo rimane uguale a quello dei titoli sottostanti che replica. I trader esperti preferiscono utilizzare gli ETF per acquistare e vendere in tempo reale con commissioni di intermediazione inferiori.
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Piattaforme di trading online Dow Jones
Quando si fa trading online, la prima cosa da considerare è il broker che si desidera utilizzare, al di là dell’asset sottostante che si intende operare.
Per evitare di cadere spiacevoli truffe, la garanzia principale che ha l’utente è che la piattaforma scelta sia approvata da un ente normativo. In questo modo, il broker è tenuto a rispettare rigide procedure che lo certificano come un istituto serio e con il supporto di un istituto finanziario in caso di qualsiasi evenienza.
Ciò garantisce che il denaro che l’utente deposita all’interno della piattaforma sia protetto.
Una volta scelto il broker, si può operare sia con l’asset sottostante che ci interessa, in questo caso l’indice Dow Jones, sia con un gran numero di asset, tra azioni, criptovalute e materie prime.
Il trading di Dow Jones è molto simile al trading di Bitcoin o di una società quotata in borsa. In ogni caso, il broker funge da intermediario tra i mercati finanziari e gli utenti.
Tra le piattaforme di trading online, spiccano eToro e XTB.
· EToro
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Il 76% dei conti degli investitori al dettaglio perde denaro quando fa trading di CFD con questo fornitore. Dovreste valutare se potete permettervi di correre il rischio elevato di perdere il vostro denaro.
Il Copy Trading non è una consulenza sugli investimenti. Il valore dei vostri investimenti può salire o scendere. Il vostro capitale è a rischio.
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Anche la regolamentazione di XTB è irreprensibile con un’autorizzazione della CySEC, della FCA o dell’ASIC.
Quali sono le alternative al Dow Jones
Il Dow Jones pesa solo 8.000 miliardi di dollari, vale a dire poco meno di un quarto della capitalizzazione di mercato dello S&P 500, che è di 33.000 miliardi di dollari.
Con solo 30 società, il Dow Jones è quindi piuttosto piccolo. Ciò pone un problema di diversificazione e un rischio di concentrazione. Se si investe nel Dow Jones, si è praticamente in balia di tutte le eventuali vicende che possono riguardare una delle sue 30 società, tipo uno scandalo o un fallimento. La prudenza richiede, quindi, un indice più diversificato.
Per seguire il mercato americano e investirvi, il Nasdaq 100 e lo S&P 500 appaiono come le due principali alternative.
– Il Nasdaq 100 è composto da 100 società, tuttavia la sovrarappresentazione tecnologica all’interno dell’indice non gli consente di essere rappresentativo dell’economia americana.
– L’S&P 500, d’altra parte, è composto dalle 500 maggiori capitalizzazioni di mercato statunitensi, indipendentemente dalla loro posizione di quotazione (Borsa di New York o Nasdaq).
Domande frequenti
Come negoziare il Dow Jones?
Il fattore principale da considerare è scegliere un broker regolamentato e affidabile, quindi si possono utilizzare sia CFD che ETF per negoziare questo indice azionario. Sulle piattaforme di trading onlie si trovano entrambe le opzioni di trading per questo asset.
Come iniziare a fare trading di CFD su Dow Jones con eToro?
Con eToro si possono negoziare CFD su Dow Jones con pochi e semplici passaggi: Vediamo quali:
1. Accedi a eToro o crea un account.
2. Vai a Strumenti.
3. Cerca Indici.
4. Scegli Dow Jones.
5. Digita l’importo dell’operazione che desideri.
6. Valuta di piazzare uno stop loss e/o un take profit.
7. Apri una posizione di operazione acquistando o vendendo
Perchè fare trading con gli indici
Innanzitutto, gli indici azionari sono il più delle volte il risultato di una media di più attività finanziarie, quindi sono per natura meno volatili e più diversificati.
Negoziando prodotti finanziari derivati relativi a indici di borsa, il trader elimina il rischio specifico di ciascuna società. Anche il lavoro analitico è quindi ridotto, poiché un’analisi macroeconomica è sufficiente nella maggior parte dei casi per spiegare le variazioni di prezzo osservate.