Criptovalute Green: Cosa Sono e Quali Sono!

Oggi si parla molto di criptovalute green, anche perché le tradizionali criptomonete come i Bitcoin spesso sono soggette a delle critiche, per quanto riguarda la possibilità di rispettare l’ambiente.

Alcuni detrattori, per esempio, ritengono che molte criptovalute siano inquinanti, soprattutto perché comportano un grande dispendio di energia elettrica che viene utilizzata per supportare il network e le transazioni.

Le criptovalute green, invece, sarebbero molto importanti da questo punto di vista perché, per le loro caratteristiche, possono essere considerate a basso impatto ambientale.

Ma quali sono i fattori più importanti che ne determinano le specificità e quali sono le reali possibilità di investire sulle criptovalute che rispettano l’ambiente?

Vediamo di approfondire l’argomento attraverso questa guida.

Leggi subito!

Che cosa sono le criptovalute green

Dobbiamo innanzitutto fare molta chiarezza sul concetto di criptovaluta green.

Infatti molte criptomonete hanno provato a presentarsi sul mercato come un’alternativa importante da questo punto di vista, pur considerando che comunque promettono di offrire gli stessi servizi, la stessa qualità e la sicurezza tipica di altre monete, come i Bitcoin.

L’alternativa ecologica delle criptomonete è rappresentata dal fatto di consumare soltanto una quantità di energia elettrica ridotta.

Il network di solito utilizza dei calcoli molto complessi per poter generare la validità delle transazioni.

Per eseguire questi calcoli serve un consumo di energia molto elevato.

È per questo che il mondo blockchain può influire sull’impatto ambientale in maniera determinante.

Le criptovalute green possono rappresentare un’alternativa.

Quali sono le caratteristiche delle criptovalute ecologiche

Le criptovalute ecosostenibili, per essere veramente tali, non rivoluzionano il mondo del trading soltanto per quanto riguarda i consumi energetici e, di conseguenza, soltanto per ciò che è relativo alle emissioni di anidride carbonica.

Per parlare di vero sistema di blockchain green ci si deve basare anche su altri fattori.

Naturalmente si deve considerare in questo senso il consumo per ogni transazione, ma questa considerazione non può essere fatta soltanto a breve termine, perché si deve basare sulla valutazione nel medio e nel lungo periodo, per poter essere sicuri di avere a che fare con una moneta ecologica.

Poi bisogna tenere conto della scalabilità.

Questa caratteristica costituisce la capacità di un network di sostenere un grande numero di transazioni senza soluzione di continuità.

Tutto ciò è importante perché, superato un certo limite, alcuni network non riescono più ad essere green dal punto di vista dei consumi energetici.

Qualcuno poi mette, fra le altre caratteristiche ecologiche delle criptomonete, la possibilità di non ricorrere ai protocolli PoW, che sono quelli utilizzati dalle criptomonete di prima generazione.

L’alternativa ci sarebbe, perché sarebbe il protocollo PoS, come già stanno facendo alcune monete come Ethereum, garantendo una maggiore sostenibilità.

Poi c’è la questione della centralizzazione in opposizione alla decentralizzazione.

I protocolli in blockchain meno orizzontali sono più green.

Infine bisogna considerare la questione dello sharding.

Chi sceglie questa modalità può avere degli importanti vantaggi competitivi, perché può contare su un numero di transazioni al secondo molto alto.

Ci sono diversi progetti che, pur a parità di condizioni e di infrastrutture, riescono ad utilizzare lo sharding, tenendo molto basso comunque il livello di consumi energetici.

Come investire in criptovalute green

Le criptovalute green, quindi, come abbiamo visto anche dalla spiegazione sulle loro caratteristiche fondamentali, costituiscono una buona opportunità.

Ma da questo punto di vista non si deve pensare che siano meno convenienti.

Producono soltanto un minore impatto ambientale, ma con esse ci sono delle ottime opportunità anche per investire.

Infatti diversi intermediari si stanno orientando sempre di più sugli investimenti che comprendono questo tipo di monete ecosostenibili e costituiscono un settore molto apprezzato soprattutto dalle aziende.

Possiamo segnalare alcuni broker che si situano proprio in questo settore.

Per esempio possiamo parlare di eToro, uno dei broker più noti, che permette di fare trading su più di 49 tipi di criptovalute.

Fra queste ci sono anche quelle di ultima generazione, quindi con un minore impatto ambientale.

Questa piattaforma di trading offre delle possibilità da tenere in considerazione per chi vuole fare degli investimenti ecologici.

Basti pensare per esempio ai copy portfolios, che si concentrano proprio sui produttori di energie rinnovabili e sulle aziende green.

Un’altra piattaforma da tenere in considerazione per investire sulle criptovalute green è Capital.com, che dà la possibilità di fare trading con circa 235 coppie di cripto, tra le quali ci sono anche quelle del comparto green.

Poi possiamo ricordare Coinbase, uno degli exchange più utilizzati al mondo.

E poi ancora Bitpanda, che permette di accedere al mercato di tantissime criptovalute e, oltre a questi che abbiamo nominato, per quanto riguarda sempre le piattaforme di investimento, non dobbiamo dimenticare Binance, che offre l’opportunità anche di basarsi su progetti emergenti.

Quali sono le migliori criptovalute green

Passiamo adesso a definire quali possano essere considerate le migliori criptovalute green.

Un posto particolare in questo senso occupa la moneta Chia.

Essa si è affermata come un progetto green, anche se non può essere considerata tale a 360 gradi per quanto riguarda i rifiuti tecnologici che può creare.

Poi ricordiamo Cardano, un altro importante progetto di capitalizzazione che ha il vantaggio, in termini di ecosostenibilità, di utilizzare un protocollo di validazione PoS.

Cardano offre anche l’opportunità di concentrarsi sugli smart contract e sul mondo della finanza decentralizzata.

Utilizza un protocollo green a livello anche di network per convalidare le transazioni.

Fra le criptovalute più ecologiche non dobbiamo dimenticare Iota.

L’obiettivo di questa criptomoneta è quello di utilizzare dei sistemi IoT, dei dispositivi elettronici che sono dotati di accesso ad internet, strumenti di uso comune che possono comunicare in maniera reciproca.

I protocolli utilizzati da Iota sono a consumo molto ridotto.

Ricordiamo anche Ripple, un altro progetto molto forte a livello commerciale, che riduce i consumi e allo stesso tempo offre l’opportunità di controllare di più le fonti energetiche utilizzate dal network.

Ripple ha come obiettivo di arrivare entro il 2030 ad un impatto zero.

Anche Stellar è un’altra di quelle possibilità che abbiamo a disposizione per fare investimenti nel mondo del trading a consumi molto bassi.

Infine ricordiamo da questo punto di vista, per le stesse caratteristiche, Tron.

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