Come e dove iniziare ad investire in criptovalute

La parabola del Bitcoin è ormai nota a chiunque: nata nel 2007 dal genio visionario di Satoshi Nakamoto, al momento del suo lancio la prima moneta virtuale veniva venduta a valori di mercato irrisori. Dopo lunghi anni di sostanziale stagnazione, il suo valore ha avuto una prima impennata nel 2018, per poi passare attraverso un periodo di crescita esplosiva nel 2021, anno in cui ha raggiunto il valore record di circa 58.000 dollari. Da allora il trend di Bitcoin è calante, ma – sulla scorta del suo inatteso successo – sono nate migliaia di altre currency digitali, alcune delle quali hanno conosciuto incrementi di valore altrettanto sbalorditivi. Se sei incuriosito da questo mondo in continua evoluzione e ti stai domandando come iniziare a investire in criptovalute, questa è la guida che fa per te.

Cosa sono e come funzionano le criptovalute?

Le criptovalute sono denaro virtuale, ma con un preciso controvalore reale, le cui transazioni sono protette grazie a complessi sistemi di crittografia. Nate con lo scopo originario di essere utilizzate per gli scambi monetari online, si sono rapidamente evolute in un mercato alternativo alla finanza classica, decentralizzato e pertanto svincolato dall’influenza dei Governi e delle banche centrali. In mancanza di un sistema di controllo centralizzato, la regolarità e validità delle transazioni cripto viene verificata attraverso un sistema peer-to-peer che prende il nome di block-chain e funge da registro pubblico diffuso.

Ad oggi esistono oltre 10.000 criptovalute. Ognuna di loro ha le sue peculiarità, ma tutte quante sono accomunate da alcune caratteristiche:

  • Sono protette tramite complessi sistemi di crittografia: tutti i dati relativi ad ogni transazione, inclusi gli importi e le identità degli utenti coinvolti, vengono convertite in lunghe sequenze di 0 e 1 tramite una procedura informatica chiamata hashing. Inoltre, le transazioni sono validate grazie all’apposizione di firme digitali, che permettono al possessore di dimostrare il suo diritto di proprietà senza dover rivelare altri dettagli della transazione;
  • Devono essere estratte tramite un processo noto come “mining“: proprio come i metalli e le pietre preziose, infatti, le criptovalute vengono minate, ovviamente in modo virtuale, attraverso la risoluzione di complessi algoritmi matematici. La potenza di calcolo necessaria per il mining di una criptovaluta è spesso molto elevata, quasi impossibile da soddisfare con un solo dispositivo. Il mining è quindi un processo collaborativo; ad essere ricompensato con l’attribuzione della criptovaluta estratta, però, è soltanto il minatore il cui dispositivo trova la soluzione dell’algoritmo. La creazione di nuove criptovalute, in ogni caso, è progettata per diventare via via più lenta con il passare del tempo: in questo modo, la moneta virtuale diventa sempre più rara e, parallelamente, il suo valore aumenta. Il processo di mining consuma quantità enormi di energia: per questo motivo, stanno oggi nascendo nuovi progetti cripto che cercano di migliorare la sostenibilità di questa forma di finanza alternativa, prevedendo algoritmi risolvibili con potenze di calcolo più contenute.
  • Si basano sulla tecnologia block-chain, ossia su un registro decentralizzato e pubblico, costituito da blocchi di informazioni concatenate tra di loro come le perle sul filo di una collana. Una block-chain è, a tutti gli effetti, un database in cui le informazioni sono organizzate in pacchetti, anziché per righe e per colonne. I blocchi già esistenti non vengono mai modificati: ogni nuova informazione viene codificata sotto forma di un nuovo pacchetto, che – una volta verificato dalla rete di utenti – viene aggiunto in coda alla catena. La validazione dei blocchi di informazioni è un processo peer-to-peer effettuato da una rete distribuita di utenti, attraverso la risoluzione collaborativa di un complesso algoritmo. Ogni volta che una block-chain viene aggiornata con l’aggiunta di un nuovo blocco di informazioni, essa viene redistribuita tra tutti i nodi del sistema. Il tentativo, da parte di un nodo, di modificare la catena di informazioni provoca una variazione dell’hash incorporato nei blocchi e viene facilmente individuato confrontando la catena corrotta con le innumerevoli altre versioni della block-chain distribuite tra gli utenti: è un meccanismo chiave che rende questa tecnologia sicura by design. Altre caratteristiche fondamentali della block-chian sono il codice open source, la decentralizzazione, la presenza di marche temporali per testimoniare l’ordine cronologico delle transazioni e l’utilizzo di sistemi di crittografia a doppia chiave. 

Cosa bisogna sapere prima di investire in criptovalute?

Il mondo delle criptovalute è un vero labirinto: nemmeno gli investitori più esperti conoscono nel dettaglio tutte le migliaia di currency disponibili sul mercato. In realtà, comunque, quelle con un reale potenziale sono poche decine ed è possibile scoprirle visitando le numerose risorse web sul tema. Una volta individuate le cripto più promettenti, un buon trader deve studiarle approfonditamente, analizzando gli andamenti di lungo periodo: potrà così evidenziare eventuali trend ciclici e prevedere, con una buona accuratezza, l’esito dell’investimento.

Se si vuole iniziare ad investire in criptovalute, bisogna ricordare che sono tutte estremamente volatili. Il loro valore può schizzare alle stelle oppure crollare, da un momento all’altro. Non si tratta quindi di investimenti a capitale assicurato, ma di operazioni altamente speculative: c’è la possibilità di fare una fortuna, ma anche di finire sul lastrico. Il budget da allocare in queste operazioni, quindi, deve essere ben calibrato. Non è possibile dare un’indicazione precisa di quanto investire in criptovalute: in linea di massima, però, è ragionevole consigliare di mettere in gioco soltanto somme senza le quali si potrebbe continuare tranquillamente a mantenere il proprio stile di vita.

Un altro aspetto da decidere in anticipo è il cosiddetto stop-loss, ossia la quantità massima di denaro che si è disposti a perdere prima di ritirarsi dal mercato. La strategia di compravendita deve essere pianificata nel dettaglio e messa in opera con pazienza, senza perdere la speranza se i guadagni stratosferici tardano ad arrivare.

Un ultimo prezioso consiglio che vogliamo condividere con tutte le persone che si chiedono come investire nelle criptovalute è quello di diversificare il proprio portfolio. Questa strategia permette di controllare le perdite, nonostante la ben nota instabilità di valore di questi strumenti finanziari.

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Quali sono le criptovalute su cui investire?

Veniamo ora alla domanda chiave che si pongono tutte le persone che muovono i primi passi nel mondo delle monete virtuali, ossia: come capire su quale criptovaluta investire?

Anche in questo caso, la risposta non può essere univoca. Quasi ogni giorno, infatti, vengono lanciate sul mercato nuove monete alternative: ognuna di esse ha un progetto alle spalle, ma non tutte hanno lo stesso potenziale. Il lavoro degli analisti è quello di analizzare i progetti, osservare le reazioni del pubblico e dei mercati, studiare i trend delle monete attualmente in circolazione. Sulla base di questi dati, essi sono in grado di prevedere quali criptovalute hanno probabilità più elevate di avere un incremento di valore nei mesi successivi. Nel momento in cui scriviamo, le stime per il 2023 hanno portato a individuare una manciata di progetti emergenti che potrebbero fare la fortuna degli investitori.

Chi ha la passione per il gaming potrebbe essere interessato a investire in TARO.Questa criptovaluta è collegata al metaverso RobotEra, in cui i player avanzano nei livelli grazie a robot avatar che sono Non Fungible Tokens e possono essere scambiati con gli altri giocatori. Con la prima fase di prevendita in apertura nell’ultimo trimestre del 2022 al prezzo di soli 0,02 $ per token, promette una capitalizzazione immediata del 60% circa per i primi investitori: il prezzo di TARO salirà infatti a 0,025 $ nella seconda fase di pre-sale, e a 0,032 $ nella terza; seguirà poi la quotazione in borsa, che potrebbe riservare piacevoli sorprese. Un altro interessante asset legato al mondo P2E è IBAT: il metaverso Battle Infinity dispone di sei diverse piattaforme di gioco, una delle quali dedicata ad uno dei passatempi più amati e diffusi: i fantasport.

Il mondo cripto offre alcuni nuovi prodotti votati all’ecologismo. Un esempio è IMPT, che è probabilmente la migliore criptovaluta emergente su cui puntare per iniziare a fare trading. La piattaforma permette ai privati di scambiare crediti di carbonio e sostenere una selezione di progetti green verificati e certificati. La prima fase di pre-sale si è aperta il 25 novembre 2022 con un prezzo di 0,018 $ per token, destinato a salire a 0,023 $ e poi a 0,028 $ nelle fasi successive.

Tra le criptovalute emergenti da portare all’attenzione di chi si vuole avventurare in questo genere di investimenti, infine, c’è Dash2Trade (D2T), che si basa su un progetto di educazione finanziaria pensato per sviluppare la capacità degli investitori di ottenere profitti dalle monete digitali. La prevendita è iniziata il 19 ottobre con un prezzo di 0,0476 $ per token; si articolerà in nove fasi, durante le quali il costo di un D2T salirà gradualmente fino a 0,0662$, con una capitalizzazione del 39%. 

I migliori portali dove investire in criptovalute

Vi sono due modi per investire in crypto: il primo consiste nell’acquistare una certa quantità di token e tenerli su un wallet a medio-lungo termine, in attesa che il loro valore aumenti. Questo approccio prende il nome di holding. Un altro modo per investire in criptovalute consiste invece nello sfruttare i CFD e tentare di avvantaggiarsi delle variazioni di prezzo, grazie a frequenti scambi delle monete digitali.

In entrambi i casi, occorrerà affidarsi a specifici portali, chiamati exchange e specializzati nel trading delle cripto. Il web pullula di siti di questo tipo, ma solo quelli certificati e basati su block-chain solide sono sicuri.

Una delle piattaforme più affidabili è eToro. Molto amata dai trader per l’alto numero di criptovalute disponibili, l’assenza di commissioni e per il capitale iniziale modesto, ha il vantaggio di essere estremamente semplice da utilizzare. Grazie al CopyTrade, permette di copiare le strategie di investimento dei trader di maggior successo. Inoltre, il portale integra una modalità demo che permette di sperimentarne tutte le funzioni e di simulare la compravendita di criptovalute prima ancora di dover mettere in gioco il proprio denaro.

Altrettanto gettonata è CoinBase: con oltre 55 milioni di utenti, questa piattaforma è una delle più utilizzate al mondo. Si caratterizza per la sua grafica intuitiva e per la velocità delle transazioni, fondamentali quando si acquistano e vendono asset altamente volatili.

Chi è interessato ad un exchange che permetta di imparare come investire in criptovalute dovrebbe dare un’occhiata a OKX, una realtà piuttosto recente che integra al suo interno una Academy ricca di materiali formativi sul mondo delle monete digitali. Questa caratteristica, unita alla possibilità di fare trading automatico e alle commissioni abbordabili, rende OKX un exchange molto interessante e sempre più affollato di investitori interessati al mondo cripto.

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Domande frequenti 

Criptovalute: come iniziare ad investire?

Il primo passo consiste nello studiare i mercati e i progetti che stanno alla base delle diverse criptovalute, per individuare quelle più promettenti. Bisogna poi definire il budget, pianificare la strategia di investimento e creare un portafoglio diversificato e ben bilanciato. 

Dove si investe in criptovalute?

Per investire sulle monete virtuali, bisogna utilizzare piattaforme dedicate, chiamate exchange, affidandosi esclusivamente a quelle certificate e con commissioni trasparenti e moderate. Tramite gli exchange è possibile fare holding, ossia detenere gli asset a lungo termine in attesa che il loro valore aumenti, oppure utilizzare i CFD speculando sulle variazioni di valore a breve termine. Gli exchange attualmente più gettonati sono eToro, CoinBase e OKX.

Investire in criptovalute conviene?

Sì, è senz’altro un investimento rischioso, ma le potenzialità di guadagno sono molto elevate, sia a breve termine che su orizzonti temporali più estesi.

DISCLAIMER

Questo articolo è a scopo promozionale e pubblicitario. I prodotti e servizi menzionati in questo articolo possono comportare dei rischi e non sono adatti a tutti gli investitori. Investire comporta rischi di perdite: prima di effettuare un investimento, rivolgiti ad un professionista del settore, consulta attentamente le informazioni ufficiali del broker e valuta attentamente la tua situazione finanziaria. Questo articolo non costituisce una raccomandazione di investimento o un’offerta per acquistare o vendere alcun prodotto o servizio.